martedì 17 aprile 2007

E i lavori proseguono...

Come forse i più smaliziati tra voi avranno notato, abbiamo finalmente ricevuto una prima recensione per il nostro lavoro "L'Ultimo Uomo Sulla Terra", recensione positiva che ci offre una buona base sulla quale proseguire con impegno ed entusiasmo per la realizzazione del progetto messo in cantiere ormai otto mesi fa. Il lavoro da fare è ancora tanto, ma sono certo che all'appuntamento live arriveremo bene, e che sarà un grande spettacolo.
Un'altra novità della quale invece è difficile che abbiate avuto sentore (anche perchè non se n'è mai parlato direttamente) è che i Time Keepers hanno iniziato a provare con una voce. Trattasi di una cantante, Silvia. Le prove di sabato sono state quindi un pò particolari, con un'atmosfera quasi da "primo giorno di scuola", come un dover imparare a suonare di nuovo, in qualche modo. Per adesso, per avviare i nuovi lavori, la band s'è concentrata su una nuova versione (un alternate take) del proprio vecchio pezzo "Rain": ma il lavoro da fare, sia detto con sincerità, è davvero tanto. La band vorrebbe riuscire ad introdurre la voce di Silvia nel discorso musicale avviato nei precedenti due anni e mezzo di attività, senza rinunciare al proprio modus operandi, a quella che riconosciamo come la nostra "originalità compositiva": al di là dei riferimenti esterni al gruppo (band già note che possono fare da fonte di ispirazione per noi), la volontà è quella di mantenere uno stile compositivo proprio, fortemente personale, come quello che (ci si augura) è stato sviluppato finora (a parere del gruppo, la lunga suite intitolata "Astral Dome" può costituire un buon esempio del nostro stile compositivo). Come più volte detto, l'impegno del gruppo è quello di scrivere buona musica e il lavoro di composizione viene sempre svolto nel modo più naturale possibile. L'attitudine che ha condotto alla composizione dei primi pezzi (come ad esempio "Tangerine Twilight", composta dal duo Andrea- Luca, "On The Edge", la stessa "Astral Dome" o "Is It God Got Mad?", composte in trio) è rimasta intatta nella composizione dei brani destinati a confluire ne "L'Ultimo Uomo Sulla Terra" ( buoni esempi potrebbero essere pezzi quali "Visione Della Fine", "Cuore Di Vetro", "Il Gigante (1)", o "Sangue Innocente"): vorremmo riuscire a mantenere vivo questo "stile", questo modo di fare, anche nei nuovi lavori. Il maggior sforzo della band in tutti i precedenti lavori è stato quello di creare una dimensione musicale "autosufficiente", che cioè fosse in grado da sola di "parlare" all'ascoltatore, coinvolgendolo, avviandolo all'interno del nostro "mondo musicale". Questo è ciò che, del "nostro stile" (se di uno stile proprio è possibile parlare per una band come la nostra, tanto giovane), merita di venire sottolineato e salvato (ed espresso con ancora maggior forza). Il cammino non è dei più semplici, come si capisce, ma faremo del nostro meglio.
Ciao a tutti,
Demetrio

domenica 8 aprile 2007

(Nuove) Sensazioni

Ieri, la prima prova generale dello spettacolo "L'Ultimo Uomo Sulla Terra". Con noi in studio anche la voce narrante dello spettacolo, Cristina. Devo dire che è stato proprio strano riprendere in mano il materiale de "L'Ultimo Uomo...", anche se non era da più di un mese che non lo suonavamo. Nel mezzo c'è stato l'editing dei pezzi, il missaggio delle tracce, infiniti ascolti del cd; c'è stata l'attesa di una recensione, tuttora perdurante; c'è stato un (meritato) periodo di riposo. Come detto, dopo aver suonato unicamente quei pezzi per mesi, non averli toccati minimamente dal termine delle registrazioni m'ha prodotto una strana sensazione all'atto di suonarli di nuovo. A parte la memoria labile (hmm... nessuno di noi è HAL9000, e le nostre piccole falle di memoria le abbiamo tutti: figuriamoci riguardo un'opera composta di 16 tracce, ciascuna composta da una cascata di accordi!), è stata un'emozione particolare: dopo aver ascoltato le registrazioni per così tanto tempo subentra la conoscenza stretta del lavoro. Quando suonavamo le canzoni prima di inciderle sul disco non sapevo mai cosa attendermi dalla battuta seguente, suonavamo fino allo sfinimento improvvisando tutto (ma proprio tutto) e su tutto; adesso invece conosco a memoria tutti gli assoli, quelli di chitarra e quelli di tastiera, so posizionare perfettamente (nella mia mente) ogni colpo dato dalla batteria, e sento quasi "a pelle" dove e quando devo mettere un certo "passaggino" col mio basso. Questo, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non toglie nulla all'aspetto d'improvvisazione, che comunque per noi resta fondamentale: il bello è proprio sentir riprendere un assolo che hai stampato nella tua mente in tutti i suoi accenti e in tutti i suoi particolari e vederlo decostruito, modificato, a volte anche solo minimamente, ma in modo sufficiente ad accorgertene. So che è qualcosa che forse chi non ha partecipato al processo creativo per questo lavoro può non capire, e non si tratta di vuota autoreferenzialità o di mancanza di modestia: sono solo nuove sensazioni che la nostra musica mi trasmette. Allo stesso modo, conoscendo ormai ogni sfumatura dei nostri pezzi, ritrovarne la forma "nuda", cioè priva di quelle sovrastrutture imposte nel missaggio, aiuta anche a farsi una nuova idea degli stessi, o a corroborare l'idea che già precedentemente se ne aveva. Se pezzi come "Visione della Fine", "Nuvole" o "Il Gigante [I villici narrano i loro sogni]" riescono a non perdere troppo rispetto alla versione registrata, ve ne sono altri che acquistano come una nuova dimensione (complice magari anche il fatto che le registrazioni non sono proprio il massimo, anche se non ci si può lamentare), come "Cuore Di Vetro", "Sangue Innocente" o "Hoffnungszeichen". Proprio quest'ultima è il pezzo che, complici anche i nostri molteplici vuoti di memoria, m'ha fatto l'impressione migliore: già sul disco è forse la mia traccia preferita, ma il modo in cui è uscita ieri m'ha comunicato qualcosa di nuovo, con una introduzione allungata, una parte centrale ridotta ed il torrenziale assolo di Filippo riproposto in modo "quasi simile", ma come in slow- motion, una versione breve ma rallentata del pezzo di otto minuti e mezzo impresso sul cd, ancora più ricco di pathos. Su "Hoffnungszeichen" ieri ha funzionato proprio tutto, le tastiere come il basso, la batteria come la chitarra, seppure nel totale stravolgimento delle durate prefissate. Non è autoreferenzialità, lo ripeto: è la sensazione di aver fatto qualcosa di buono, nonostante tutto, e di avere un forte potenziale da sfoderare nelle prossime esibizioni live. Certo, non devo essere io a parlare del valore di questo lavoro in generale; ma voglio parlare del valore che ha per me. Trovo che sia un progetto ambizioso, ma che ci può dare molte soddisfazioni. Trovo che ci siano dei momenti più deboli di altri, ma che nel complesso lo sforzo, la tensione ideale che volevamo imporre al lavoro sia stata fatta salva.
E' stato proprio strano suonare di nuovo queste canzoni un mese dopo. Come incontrare di nuovo dei vecchi amici, in qualche modo; amici che si conoscono ormai bene, ma che ci tengono a dimostrarti come sia lecito attendersi da loro sempre qualcosa di nuovo. Scusate per questo papiello inverosimile!
Alla prossima,
Demetrio

lunedì 2 aprile 2007

Che succede nella ridente cittadina di Casalguidi?

Allora... rieccoci a voi!
Dopo le due settimane di stop forzato, si ricomincia a lavorare: sabato è prevista una sessione di prove interamente dedicata a "L'Ultimo Uomo Sulla Terra", che coinvolgerà anche il narratore della vicenda (che poi ci accompagnerà sul palco in occasione dei live)... una sorta di prima prova generale! A parte questa "comunicazione di servizio", c'è da dire che la vena creativa della band non s'è affatto esaurita: abbiamo già alcuni progetti in mente per il futuro prossimo venturo. Come precedentemente detto, alcune successioni di accordi sono già uscite dall'ultimo incontro in sala prove, e l'intenzione della band, oltre a scrivere altri pezzi ex- novo, è anche quella di recuperare e riadattare vecchi pezzi poco suonati (leggasi "Rain", contenuta nel nostro primo demo "Hyla Arborea"): il lavoro di recupero di "Rain" è già abbastanza avanti, e dovremmo riuscire cavarne fuori qualcosa di buono, introducendo anche dei passaggi "cantabili", che d'ora in avanti, con l'arrivo di una voce, saranno necessari.
Per il resto, nessuna novità: attendiamo sempre qualche recensione (ma arriveranno?), e soprattutto attendiamo di poter organizzare il live per "L'Ultimo Uomo Sulla Terra"; l'incontro risolutivo dovrebbe aver luogo domani sera, dopodichè saprò dirvi di più.
Per adesso un saluto a tutti,
Demetrio