martedì 11 settembre 2007

Omaggio



Jazz, morto a Vienna tastierista Zawinul, aveva 75 anni
martedì, 11 settembre 2007 10.45

VIENNA (Reuters) - Il tastierista Joe Zawinul, che suonò con artisti del calibro di Miles Davis e contribuì alla nascita del jazz fusion, è morto di cancro oggi a Vienna. Lo ha riferito l'agenzia di stampa Apa, citando il figlio dell'artista, Erich.
"Joe Zawinul è nato nella sua vita terrena il 7 luglio del 1932 e in quella eterna l'11 settembre 2007. Vive ancora", ha detto l'agenzia Apa citando Erich Zawinul.
Zawinul, 75 anni, era stato ricoverato nella clinica Wilhelmina a Vienna, sua città natale, il mese scorso. L'ospedale ha detto che rilascerà una nota più tardi in giornata.
Zawinul si recò negli Stati Uniti quando aveva 20 anni e divenne famoso come tastierista e compositore nella prima electric band di Davis, suonando in album di successo come "In a Silent Way" e "Bitches Brew", dischi precursori del jazz fusion verso la fine degli anni Sessanta.
Nel 1970 fondò i Weather Report, un gruppo che ha fatto molto per far conoscere il pianoforte elettrico, i sintetizzatori e i ritmi dell'Africa e del Medio Oriente agli amanti di musica jazz.
Zawinul fu anche il leader del "Zawinul Syndicate" negli ultimi 20 anni e aveva intenzione di esibirsi in concerto a Vienna il prossimo 29 settembre.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Era un grande... una persona unica. Rendetegli onore ragazzi. Ottima la vostra Teen Town su YouTube.
Saluti

Time Keepers ha detto...

Dal sito dell'Ansa:

"ROMA - Joe Zawinul è stato un personaggio chiave del jazz contemporaneo, uno degli esponenti di punta di quella generazione che, sotto la guida di Miles Davis, ha cambiato il corso della musica afro-americana tra la fine degli anni '60 e '70, introducendo l'elettronica e quel concetto di musica globale che oggi è un patrimonio comune. Il grande pubblico lo ricorda soprattutto per il suo lavoro con Davis e con i Weather Report, la band fondata e guidata insieme al suo vecchio amico Wayne Shorter, un'esperienza così ingombrante da aver fatto dimenticare la sua carriera precedente. Nato a Vienna nel 1932, Zawinul ha cominciato a frequentare il jazz insieme a Friedrich Gulda, uno dei precursori della fusione tra musica classica e jazz. Negli stati Uniti si è trasferito negli anni '50 vincendo una borsa di studio alla Berklee School di Boston. L'inizio della sua carriera è legato al caso, cioé alla sostituzione del pianista del trio di Ella Fitzgerald.

Comincia così una carriera folgorante che lo vede suonare nella orchestra di Maynard Ferguson, Slide Hampton (dove conosce Wayne Shorter), poi Dinah Washington, Coleman Hawkins. Poi firma con il sestetto dei fratelli Adderley 'Mercy, mercy, mercy', il pezzo che ha fondato il soul jazz, punto di riferimento per tanta musica inglese degli anni '90. Non c'é dubbio che la svolta definitiva della sua carriera sia stato l'incontro con Miles Davis che lo aveva corteggiato a lungo: Bitches Brew, Live Devil e Big Fun sono alcuni dei titoli registrati con una formazione di cui facevano parte Shorter, Herbie Hancock, Jack De Johnette, tra gli altri. Già in questa occasione il polistrumentista austriaco dimostrò la sua abilità di arrangiatore, compositore e, soprattutto, di inventore di atmosfere musicali grazie a un uso, allora assolutamente innovativo, delle tastiere. Insieme a Shorter fonda il gruppo più celebre della storia del jazz elettrico, i Weather Report, ormai una sigla che è diventata un sinonimo di musica di contaminazione. All'epoca, l'alba degli anni '70, parte del mondo del jazz considerava questi musicisti dei traditori vendutisi al mercato. In realta' si è trattato di una delle ultime vere rivoluzioni creative della musica improvvisata di radice afro-americana, una intuizione felice che ha aperto al jazz e al grande pubblico le porte di culture e ritmi diverse da quella occidentale.

Senza contare che i Weather Report sono stati, così come i gruppi di Miles Davis, una formidabile palestra di nuovi talenti: suonare il basso e la batteria insieme a Shorter e Zawinul ha sempre rappresentato una sorta di laurea musicale. Basti pensare che in quel ruolo ci sono stati Miroslav Vitous, Jaco Pastorius, Peter Erskine, Omar Hakim, Victor Bailey. L'ultima parte della sua carriera è vissuta un po' all'ombra di quanto fatto con Shorter, dopo che il loro sodalizio si era sciolto a metà degli anni '80. Anche nella fase meno creativa della sua attivita', Zawinul ha continuato il suo ruolo di pioniere appassionandosi alle tastiere tecnicamente più innovative diventando uno dei primi a utilizzare dal vivo il vocoder, uno strumento che ricrea e deforma la voce umana. Zawinul era un uomo gentile, colto e molto amato nell'ambiente e ricordato anche per la sua grande competenza e passione per il calcio. "

Anonimo ha detto...

Zawinul è morto. Bizzarro, ma ho come la sensazione (mi capita ogni volta) che i grandi artisti muoiano sempre troppo presto. Lo so, sembra stupido, detto di uno che è morto a 75 anni, ma tant'è... certo è molto in confronto a chi, come Jaco, ci lascia molto prima: Jaco che è stato ucciso da una società, la nostra, basata sulla sistematica indifferenza verso chi è più bisognoso, chi è più debole, chi è più sofferente, chi ha più necessità di aiuto. Diversa la storia per Zawinul, ma il risultato è lo stesso. Io ho ascoltato "Birdland", "Teen Town", "Corner Pocket" dopo aver finito di trascinarmi attraverso questa faticosa giornata di studio, e devo dire che mi sono sentito meglio. Penso che non ci sia nulla di nulla dopo la morte, se non il ricordo degli altri, come volevano già gli antichi greci. Spero sia così, è comunque consolante.
Saluti a tutti.

Anonimo ha detto...

Ah già, e saluti a Joe.

Anonimo ha detto...

Infine, e poi la finiamo con le cose strappalacrime, consiglio a tutti il meglio della premiata ditta Zawinul- Pastorius- Shorter, e cioè "A Remark You Made". Se la conoscete già, è il momento giusto per ascoltarla; se non la conoscete, beh, allora è quello giusto per conoscerla. Zawinul l'aveva scritta pensando al suono del fretless di Jaco. Buon ascolto, e notte a tutti.

Anonimo ha detto...

Bravo Demy, son daccordo a parte il discorso del dopo la morte. per me qualcosa c'è: un letto grande grande bianco pien di fia. ma son discorzi troppo omplessi per me!
Cmq si chiama Jan, no Joe... e grazie a lui naturally!

Anonimo ha detto...

Veramente si chiamava josef, da cui joe...
però va bene lo stesso!

Anonimo ha detto...

p'arlavo di jancarlo....

Anonimo ha detto...

Io no...